PIAZZALE RE ASTOLFO

Originario fulcro della "cittadella" medievale, fu denominato anche "Piazza del giuoco del pallone" a partire dal XVII secolo, per l'abitudine di adibirlo a questo divertimento popolare. A occidente è delimitato dalla facciata del Palazzo Pio; a settentrione dall’opificio Loria per la manifattura del truciolo, edificio di archeologia industriale ora adibito a biblioteca. A est la pieve della Sagra (di Santa Maria in Castello) con l’annesso palazzo e il quattrocentesco Castelvecchio. L’area della piazza, in origine, era completamente edificata e costituiva il centro della città. Nella pavimentazione in porfido, una doppia fila di cubetti traccia il perimetro dell’antica chiesa, parzialmente demolita nel XVI secolo per volere di Alberto III Pio. Le lastre di pietra piacentina, disposte in modo regolare, hanno la dimensione del braccio carpigiano (52,47 cm) che costituiva l’unità di misura locale prima del sistema metrico decimale. La distanza fra le lastre compone una griglia di 6, 8, 12 braccia e ricorda le misure usate per costruire la pieve e le case medievali che occupavano l’area del piazzale.

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